Rocco Casalino: il portavoce, i messaggi vocali e i giornali

Per concludere nel migliore dei modi un mese di settembre da dimenticare, Rocco Casalino ha dovuto affrontare la pubblicazione di un nuovo audio

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Prima lo stipendio, poi i suoi messaggi vocali su Whatsapp che hanno messo in imbarazzo l’intero governo gialloverde: Rocco Casalino, portavoce del premier Giuseppe Conte, è stato sicuramente l’uomo del mese di settembre essendo finito nell’occhio del ciclone e al centro dell’attenzione dei quotidiani.

rocco casalino

L’ex concorrente del Grande Fratello, infatti, è stato duramente criticato dalle opposizioni per il suo mega stipendio da 170mila euro l’anno (percepisce più di Conte) per gestire lo staff di comunicazione del primo ministro italiano. Una cifra spropositata che stona con le politiche economiche che il Movimento 5 Stelle porta avanti da anni: lotta ai privilegi della casta ed evitare lo sperpero dei soldi pubblici.

Peccato, però, che nel caso di Rocco Casalino i grillini si siano limitati ad un secco: “No comment“. Neanche il tempo di difendersi che il portavoce ha dovuto affrontare una nuova crisi, quella dei messaggi vocali. Nei giorni in cui le tensioni fra 5 Stelle, Tria e Lega erano elevatissime, e durante i quali il Mef sembrava bloccare la manovra finanziaria voluta dal governo, Casalino ha inviato audio privati ad alcuni giornalisti attaccando i funzionari e i dipendenti del ministero accusati di mettere i bastoni fra le ruote al cambiamento. “Se ci ostacolano, il prossimo anno faremo pulizia” ha spiegato il portavoce.

Parole pesanti che hanno subito scatenato i social e i partiti che hanno chiesto le sue dimissioni. Ma anche questa volta, Rocco Casalino è stato difeso dai 5 Stelle: “Non ha detto nulla di nuovo. La posizione del Movimento è chiara”. Infine, per concludere nel migliore dei modi un mese di settembre da dimenticare, Casalino ha dovuto affrontare la pubblicazione di un nuovo audio, imbarazzante, risalente alla tragedia di Genova. “Basta telefonate che mi è saltato anche il Ferragosto” ha dichiarato il portavoce ad alcuni cronisti che il 14 agosto volevano conoscere la posizione dal governo dopo il crollo del ponte Morandi.

Frase per la quale è stato costretto a scusarsi nelle ultime ore: “Non è stata una mancanza di rispetto nei confronti di Genova e dei genovesi. Nelle mie parole non c’è mai stata la volontà di offendere le vittime. Offende invece l’uso strumentale che alcuni giornali stanno facendo di questa tragedia”. Ma per gran parte degli italiani le scuse non bastano.

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