Uniti si vince. È il mantra che, dai giorni scorsi con i risultati delle elezioni amministrative, anima i ragionamenti dei leader del centrosinistra.
In effetti il “campo largo” conquista Genova e Ravenna al primo turno e va al ballottaggio in diverse città (con concrete possibilità di vittoria) dove sono stati ricuciti i rapporti tra l’area progressista (di cui fa parte ormai anche il Movimento 5 Stelle) e i riformisti.

Pur essendo una sorta di mini – test nazionale, la leader del Pd Elly Schlein passa all’incasso e ribadisce la necessità di rafforzare il dialogo con i 5 Stelle e con l’area riformista composta in particolar modo da Italia Viva di Matteo Renzi e di Azione con Carlo Calenda. I riflettori sono già puntati sulle regionali del prossimo autunno, dove avrà un importante peso specifico la Campania.
Qui il centrosinistra rischia però di presentarsi lacerato, vista la rottura paventata a più riprese dal governatore Vincenzo De Luca, ostile alla candidatura a presidente di Roberto Fico del Movimento 5 Stelle.
La lunghissima campagna elettorale per le Politiche
Ciononostante, anche le regionali (si vota anche in Puglia, Toscana, Marche e Veneto) sembrano destinate a segnare un nuovo punto a favore dell’opposizione (eccezion fatta soltanto per il Veneto, considerato un feudo leghista e del centrodestra).
E a quel punto nell’ultima fase della legislatura, che sarà segnata da una lunghissima campagna elettorale per le Politiche, la partita sarà apertissima tra la premier Giorgia Meloni e l’opposizione guidata attualmente da Elly Schlein. Sempre che nel centrosinistra non tornino le spaccature che regalerebbero di nuovo la partita al centrodestra.