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Col nuovo centrodestra al Governo la serialità ha definitivamente investito ed invaso la politica. Come fosse la prima stagione di Breaking Bad, che parte lenta ma che poi spacca. Si attendono colpi di scena, tradimenti, dialoghi e massime degne della miglior trilogia di Tarantino (“Manca un punto nella lista di Berlusconi…”).

Oltre a questa, giusto due riflessioni. Per i media – giornali, tv, radio, web – la serialità si sta confermando un ottimo espediente per proporre e raccontare la politica nazionale. O, meglio, un ottimo modo per farsi leggere, guardare o ascoltare.

Come la serialità ha definitivamente investito ed invaso la politica

Potrebbe apparire una buona strategia ma attenzione: la serialità spiana anche la strada a chi la spara più grossa, a chi fa il titolo più furbo (esempio: “Esclusivo – Ecco il messaggio Whatsapp di Silvio ai suoi: i Meloni son buoni… – e una volta all’interno si legge: “Il messaggio choc di Berlusconi a suo figlio in vacanza in Sardegna: mangia molti meloni, d’estate sono freschi). Il racconto, diciamo, ne soffrirebbe giusto un tantino.

Ultima cosa: i protagonisti, a ‘sto giro, si prestano estremamente bene al romanzo a puntate. Al confronto all’elezione di La Russa al Senato, la scalata di Frank Underwood in House of Cards è roba da dilettanti. Parlo, ovviamente, delle palpitazioni provocate allo spettatore, non delle nefandezze commesse dal buon Frank (interpretato dall’immenso Kevin Spacey).

Questi autori che ne sanno una più del diavolo

Ma non divaghiamo: in me, insomma, si è fatta largo la quasi totale certezza che il foglio di Silvio dedicato a Giorgia fosse stato realizzato e messo lì appositamente a favore delle telecamere. Ah, questi autori che ne sanno una più del diavolo. Insomma, non so. Ma magari voglio credere che possa essere così. Un perfetto cliffhanger per incatenare gli ignari spettatori affamati del prossimo episodio.

Comunque sia andata, anche se si trattasse un reale ed incredibile scontro politico, la comunicazione divora tutto e ne vuole sempre di più. Va tutto bene, è un nuovo modo di raccontare e di creare audience. Ma noi, da questa parte, dobbiamo far attenzione a non cannibalizzare: alla fine non resterebbero che le ossa. Accompagniamo queste nuove, rinnovate attenzioni a ciò che accade intorno a noi e non dilapidiamole in un batter d’occhio. Voi, dall’altro lato, occhio a non farvi cannibalizzare. Abbiate curiosità e siate affamati di cultura politica oltre le sceneggiature.

Alla prossima puntata. Sciao.