Habemus papam ma non habemus fumom. Quand’è successo che 133 persone hanno scelto contemporaneamente ed in un battibaleno la stessa persona?
Com’è successo che 133 persone, provenient i da luoghi distanti tra loro, con bagagli ideologici diversi, se non opposti, possano essere da subito d’accordo su chi eleggere? Non riesco a capacitarmene; nessuna suspense, nessuna lungaggine. I bookmakers hanno visto andare in fumo le loro proiezioni.

I giornalisti maratoneti hanno riempito i loro spazi parlando del fratello del cugino del nuovo Papa che nel 1907 aveva visitato Roma e portato a Leone XIV la cartolina di piazza San Pietro. E tutte le suore, i parroci accorsi da tutto il mondo per assistere alla fumata? Chi di essi era ancora in viaggio, speriamo abbia optato per un biglietto andata e ritorno in giornata.
Gli unici ad essere sollevati da questa celere proclamazione sono i babbani, i romani. Tra la morte del Papa, i funerali, gli Internazionali di tennis e il Giubileo saranno pieni, esausti. Sicuramente nessuno vuole essere il Papa di ‘sti tempi. E come biasimarli ‘sti poverini? ‘Na guerra di qua, un’altra di là, e Putin che minaccia, e Trump che scimmiotta…
Ci sarà stato un gruppo su Telegram nominato “The young pope”?
Avranno pensato: perché passare gli ultimi anni di una vita, senz’altro gloriosa, a diventare un meme per i social e competitor per i governanti affetti da delirio di onnipotenza e di persecuzione?
Ci sarà stato un gruppo su Telegram (mica scemi ad usare WhatsApp?) nominato “The young pope” e il messaggio subliminale era “leviamoci ‘sto pensiero, scegliamolo americano e giovane così per un po’ siamo fuori dagli impicci”.

Fumata bianca: ladies and gentleman, le jeux sont fait. Congratulazioni fratello, meglio a te che a uno di noi.
Ps. Babbano = sprovvisto di poteri, seppur spirituali.