Fare rete per combattere la crisi dell’editoria. E’ l’obiettivo di alcuni imprenditori di Napoli che non vogliono arrendersi ai numeri impietosi della carta stampata degli ultimi anni. Le librerie chiudono in quasi tutte le città, la distribuzione inizia a costare troppo e il digitale sembra essere l’unica soluzione. Sopravvivono solamente le librerie di catena, come quelle della Feltrinelli o di Ubik che di fatto riescono ancora a restare a galla. Puntare sugli store online potrebbe essere una soluzione così come unire le forze per diffondere la cultura presso la società.
Editoria: bilanci ancora in rosso
I bilanci sono in rosso: si è passato da un fatturato di 3 miliardi a uno di 2.7 miliardi. Una diminuzione significativa a livello economico che di fatto ha causato la chiusura di numerose società editoriali.
Aie
La crisi della lettura è tipica soprattutto al meridione dove le persone non leggono più i libri e sembrano allontanarsi dalla cultura in generale. L’Associazione Italiana Editori, diretta da Diego Guida, ha deciso di puntare sull’organizzazione di fiere del libro soprattutto a Napoli così da poter rilanciare il mercato editoriale nel sud Italia. Avere la possibilità di ospitare simili iniziative significa ricevere fondi dall’Unione Europea e soprattutto riunire in un unico grande salone le maggiori società editoriali. Fare rete appunto.
Un esempio vincente
Ed è l’unico modo probabilmente per sopravvivere in un mercato in cui il web è uno spietato competitor. Un esempio vincente al momento esiste. Si tratta di “Marotta & Cafiero” che riesce a distribuire copie in Italia con “Direct Book”, un gruppo di circa 100 editori che si autogestisce e si autopromuove. Un modello coraggioso ma che potrebbe rappresentare l’editoria del futuro.
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