Non accettiamo caramelle dagli sconosciuti, noi / Gallina in fuga

Caramelle dagli sconosciuti. Da donna, da femmina anzi, la genialata di Trenitalia sulla caramella gialla mi ha solo fatto sorridere

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Non accettiamo caramelle dagli sconosciuti, noi. Gallina in fuga è la rubrica di Effequadro a cura di Marianna Di Nola che si fa leggere tutta d’un fiato, che fornisce particolari punti di vista sull’attualità e sui media, che prende in giro un po’ tutti. Forse anche lo stesso Effequadro.

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Avete festeggiato la donna due giorni fa? Le avete donato la puzzolente mimosa? Avete scritto tronfiamente sui social che bisogna rispettarle ogni giorno e altre menate simili?

Abbiamo esaurito anche quest’anno i cliché di rito, ora possiamo riprendere a urlarle “imparate a purta’ a’ machina!” solo perché ha fatto una manovra in più per parcheggiare. Possiamo associare il suo altalenante umore alla sindrome da ciclo mestruale e trovare sul suo viso anche un sorriso di assenso; che gran botta di deretano (per noi), nevvero?

Da donna, da femmina anzi, la genialata di Trenitalia sulla caramella gialla mi ha solo fatto sorridere. L’ 8 marzo le Ferrovie dello Stato ci hanno ricordato che per il sol fatto di urinare da sedute (non diciamoglielo che ci riusciamo anche da sospese) meritavamo una caramellina. Solo quel giorno, se fossimo state delle utenti Executive o se avessimo strafogato le loro pietanze, avremmo potuto meritare una caramella gelèe al limone brand Caffarel. Ma solo fino a esaurimento scorte. Scorte.

Come non si può ridere di una roba del genere? Non a tutte le donne del treno ma solo a quelle che probabilmente nella Caffarel sono azioniste seppure in minoranza, una caramellina a quelle con 50 sfumature di platino della American Express.

Una caramellina al limone, perché gialla, ovvio. Se preferisci la fragola ti attacchi al rametto di mimosa che non c’è. Una, eh! Per una seconda e preziosa leccornia occorre il viaggio di ritorno, salvo esaurimento scorte. Perché non hanno scorte ma appena una bustina di gelèe con gusti assortiti della Caffarel. Le altre caramelle in altri sapori e colori vari forse saranno distribuite nella giornata mondiale dei LGBT, mi pare il minimo.

Una scivolata sulla gialla banana di Trenitalia che dona una sola caramella alle sole clienti col portafoglio gonfio e non almeno una fornitura di 364 giorni in vista del prossimo 8 marzo. Una scivolata sulla gialla banana della Caffarel, marchettata ad arte, che rischia di lasciar senza caramellina le tantissime clienti Executive di frecciarossa per scarsezza di scorta fornite alle Ferrovie. Immagino la scritta Caffarel nel suo bellissimo elegante corsivo bianco e tortora con lo stesso logo della Peugeot. Sciocchi e col braccino corto.

Il mio pensiero è andato a tutti coloro che ambiscono ad avere l’alcova, li ho visti precipitarsi a prenotare il cambio di sesso per farsi trovare pronte il prossimo 8 marzo.

Ho pensato alle viaggiatrici Un-Executive sedute sulla carrozza adiacente a quella chic, le ho immaginate tracannare un sorso di giallo limoncello, assaporare un chiaro Grisbì al limone e scartocciare la gommosa Bonelle. Sì, sadiche!

Ho immaginato anche le hostess a bordo andare in panico mentre la scorta di omaggi golosi andava finendo ed erano solo le 9 del mattino.

“Comandante, abbiamo solo altre 41 scialuppe di salvataggio ma 79 passeggere a bordo!”

Anche no, anche basta. Non accettiamo caramelle dagli sconosciuti, noi femminucce.

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