Napoli – Cagliari, cronaca dell’avvicinamento (o come arrivare vivi e vegeti a venerdì)

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“We Gigi tutt’appost? Si si sono sopravvissuto a Parma Napoli. Dove mi vedo la partita? E chi lo sa. Però sicuramente voglio stare in mezzo alla gente che altri novanta minuti chiuso in casa non li reggo”.

Valerioooo, come stai? E beato te che sei riuscito a prendere il biglietto… vabbuò vabbuò se quella bella Madonna vuole ci vediamo in giro e facciamo baldoria dai”. “Giovanni carissimo… no non so ancora dove… tu dici a Chiaia da Gegè? E si ja pure si può fare aggiorniamoci e così ci organizziamo”.

Napoli - Cagliari avvicinamento ansia
Napoli – Cagliari, cronaca dell’avvicinamento (o come arrivare vivi e vegeti a venerdì) (CANVA FOTO) – Effequadroblog.it

Insomma, qua in qualche modo bisogna pur far passare il tempo. E visto che la testa sbatte sempre là, non resta che provare ad ingannarlo immaginando, al telefono con gli amici tutti assieme precipitati in uno stato d’ansia e di agitazione, l’organizzazione migliore per seguire live l’EVENTO (tutto in maiuscolo, sì). Manco fossimo noi la task force incaricata di garantire la visione a quei poveri miserabili che non saranno presenti presso il Sacro Tempio.

C’ero anche io in quel mezzo milione di cristiani in fila virtuale (io ero al 90milesimo posto e sono rimasto sempre umile). Non ho però mai perso la speranza in quelle ore di attesa. Nemmeno quando altri che avevano prenotazioni virtuali più vantaggiose mi hanno scritto messaggi con chiari segnali di resa. Nemmeno quando la realtà mi si è palesata sotto forma di scritte rosse sotto i vari settori dello stadio che recitavano: “Esaurito”.

Napoli – Cagliari, in qualche modo a venerdì ci dobbiamo arrivare

Figuratevi. Pensavo si trattasse di un gentile omaggio dell’intelligenza artificiale che mi ricordava lo stato in cui verso ormai da settimane. Insomma, dopo aver piazzato una serie di colpacci con l’inseparabile compagno di merende Giovanni ed essere riuscito a vedere (o meglio a “non” vedere) tante partite in Curva A inferiore (o meglio presso l’ultima fila in basso della Curva A inferiore) questa volta mi sarei dovuto rassegnare: nada, nothing, nichts, ไม่มีอะไร (tibetano). Niente. O vvuo’ capi’?

Ed ora in qualche modo a venerdì ci dobbiamo arrivare. Ma come? Come! Ho letto interviste, milioni di punti di vista, approfondimenti, statistiche, il Napoli è campione se… l’Inter perde se… Conte resta, Conte se ne va, ‘o centro sportivo, ‘o settore giovanile, ma chi o fa, e De Bruyne è nostro, no ma quando mai, facimm’ ‘o squadrone, e De Laurentiis ha chiamato Allegri, c’è poco da stare Allegri. E si nun ven’ Allegri ci sta già Baroni che deve riscuotere per il favore e ha già detto che una cena non gli basta.

Stadio Napoli - Cagliari avvicinamento ansia
Napoli – Cagliari, in qualche modo a venerdì ci dobbiamo arrivare (FACEBOOK FOTO) – Effequadroblog.it

E poi il Var, l’Avar, Guida che è l’anagramma di Giuda per alcuni malafedisti di professione che farebbero meglio ad occuparsi di pallafussett’. Barella che si sta giocando la vita e teme di finire in barella, Chiffi che risponde “Tu? E a veré io!”. Sto impazzendo! Mi sono addirittura autoinflitto la visione integrale dello spareggio Piacenza Cagliari su YouTube (e tra l’altro il telecronista raccontava che i pochi tifosi napoletani allora sugli spalti decisero di tifare Cagliari, lo voglio dire per correttezza). Non ne comprendo ancora il motivo.

È mercoledì. Sono le 19:28. Peppe Iodice tiene la pressione alta e nemmeno io mi sento molto bene. Ma quell’osso, porca miseria. Quell’osso che DonAntonioContesempresialodato ha citato in conferenza stampa. Quell’osso è nostro e nostro deve rimanere. Assumendo sembianze scudettate al termine di questo pellegrinaggio. Ci avete portato a vivere un sogno inaspettato dopo un anno di incubi. Perché non mi sembra vero di poter rivivere queste emozioni dopo così poco tempo quando l’ultima (la penultima pardon) volta era stata 35 anni fa.

Perché i tanti che, come me, non hanno mai smesso di amare e tifare la maglia azzurra al di là di ogni contingenza, e che hanno sofferto, gioito, sperato e creduto nel riscatto immediato, adesso sono qui. Tutta questa follia, tutto questo amore, tutta questa passione sono sangue e adrenalina pura che sgorgano dai nostri cuori per arrivare fino ai vostri.
Gioia ed astuzia, prudenza e visione, calma e determinazione. Sono questi gli ingredienti che servono per guarnire la gustosissima torta già pronta con la ciliegina più buona che si possa immaginare. Avanti Napoli!

E grazie di tutto.

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Nasce a Vico Equense il 19 luglio dell'Anno Domini 1980. Frequenta il Liceo Classico "E. Marini" di Amalfi. Di quei cinque anni gli resta scolpito nella mente quel pensiero, mugugnato a voce alta dal suo amico fraterno Stanislao durante la lezione della professoressa di greco quando tutti in classe prendevano appunti: "Scrivi, scrivi che poi te lo leggi". Un manifesto sul grande valore sociale che già allora veniva assegnato alla scrittura. Per questo nel 2001 diventa giornalista pubblicista. Metropolis, Il Mattino, Il Corriere dello Sport - Tutto Calcio Campania, sono i quotidiani che hanno ospitato ed ospitano la sua firma. Ha collaborato con la casa editrice Intra Moenia di Napoli. Web content per il portale online Businessonline.it. Tra le cose utili della sua vita le esperienze lavorative sparse a macchia di leopardo nella sua recente gioventù. Tra quelle meno utili la laurea in Storia e un corso di grafica editoriale. Sul master in comunicazione, social marketing e web media, vige il più stretto riserbo visto il mutuo trentennale che ha acceso per pagarselo. Soldi? Desisti. Ama la musica e si diletta con il clarinetto. Vive tra Napoli ed Agerola. Ama il (buon) vino e la (buona) compagnia.