Solidarietà e chiusura del sito web: è crisi aperta per L’Espresso, il noto settimanale d’inchiesta del gruppo Gedi. A comunicarlo nelle scorse ore è stato il comitato di redazione del giornale attraverso un post su tutti i profili social della testata.
“Il management del gruppo Gedi, editore dell’Espresso, ha comunicato al comitato di redazione la volontà di applicare a tutta la redazione – si legge nella nota – un contratto di solidarietà che comporterebbe un taglio del 30 per cento degli stipendi dei giornalisti, e alla chiusura di fatto del sito internet del giornale. Un sito che in questi anni ha pubblicato autonomamente decine di scoop e fatto da cassa di risonanza alle notizie esclusive del nostro settimanale”.⠀
Negli ultimi anni L’Espresso è stato protagonista di numerose inchieste giornalistiche internazionali. Una su tutte, nel 2016 quella riguardante i Panama Papers, alla quale hanno lavorato oltre 300 reporter dell’International Consortium of Investigative Journalists (Icij). Per l’Italia l’esclusiva è stata proprio de L’Espresso.
“Nel corso degli ultimi dieci anni la redazione dell’Espresso è stata falcidiata da tagli e prepensionamenti, – continua il comunicato del cdr – tanto da essere stata più che dimezzata nel personale. Il giornale ha subito anche pesanti riduzioni alla foliazione e al budget. Contestualmente l’azienda non ha mai avviato alcun serio piano di rilancio e di investimenti”.
Gedi, come si legge sul sito web del gruppo, “è uno dei principali operatori italiani nel settore dei media. E’ anche “quotato alla Borsa di Milano, è editore di la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, 13 testate locali, il settimanale l’Espresso e altri periodici. Fanno parte del Gruppo anche 3 emittenti radiofoniche nazionali (Radio Deejay, Radio Capital, m2o) e alcune reti televisive musicali. Gedi opera, inoltre, nel settore internet e raccoglie la pubblicità, tramite la concessionaria Manzoni, per i propri mezzi e per editori terzi. Presidente è Marco De Benedetti e Amministratore delegato Laura Cioli. Il conto economico 2017 del Gruppo riporta ricavi per 633,7 milioni di euro e un Ebitda di 53,2 milioni di euro”.⠀
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“Negli ultimi 63 anni, L’Espresso è stato protagonista – si legge ancora nella nota della redazione del giornale – della storia giornalistica, politica e culturale di questo Paese, permettendo al gruppo e ai suoi azionisti di registrare notevoli profitti. In un momento storico in cui L’Espresso e l’informazione sono sotto attacco, l’assemblea dei giornalisti respinge in maniera categorica e all’unanimità la proposta dell’azienda, e affida al Comitato di redazione un pacchetto di 10 giorni di sciopero e la valutazione dell’uso di altre forme di agitazione e lotta, che verranno eventualmente attuate dopo la presentazione dei dati economici già richiesti dal Cdr e che l’azienda si è impegnata a fornire. L’assemblea dell’Espresso rifiuta tagli indiscriminati al costo del lavoro, che comprometterebbero fin dall’inizio il successo del nuovo piano editoriale presentato oggi dal direttore al comitato di redazione”.⠀
Curiosamente, mentre si pensa di tagliare L’Espresso, pochi giorni fa Gedi ha annunciato la nascita di un nuovo mensile chiamato Live che da novembre verrà allegato a Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e a tutti gli altri quotidiani del gruppo. “Alimentazione, fitness, stili di vita salutari, abbigliamento, gadget, beauty, medicina dolce e tutto quello che serve a star bene. Su questi temi, Live spiegherà come ci si deve comportare, quali sono le scelte migliori, cosa dicono gli esperti”.
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