E così, alla fine, la fake news arrivò. E si abbatté sulla campagna elettorale in corso come un macigno. Non c’è cittadino, giovane e meno giovane in Italia ormai, che non abbia sentito parlare dell’aumento sulla bolletta della luce. Ben 35 euro in più al mese. Soldi prelevati dalle tasche degli italiani per compensare le mancate entrate degli utenti che non pagano l’Enel. La bufala è deflagrata su Facebook e Whatsapp, è corsa alla velocità della luce ed in poche ore è finita sulla bocca di tutti.
Un vantaggio per chi?
L’indignazione e le “colpe” della classe politica sono la diretta conseguenza della fake news. In una campagna elettorale così scarna di contenuti, confronti, dove solo una parte dei politici candidati è effettivamente attivo sui territori a causa della stramba legge elettorale in vigore, la bufala rappresenta un grosso problema per alcuni e può divenire un vantaggio per altri. Nonostante gli allarmi che sono risuonati per mesi, i bufalari di professione sono riusciti a fare breccia saltando lo scoglio di Facebook (che negli ultimi tempi ha disposto nuove misure contro le fake news) e arrivando sul servizio di messaggistica Whatsapp, che per “natura” è meno protetto dei social.
Fake news Enel: il “messaggio”
Di cosa parliamo? Della fake news che sta circolando ininterrottamente da ore. Ecco il messaggio che sta rimbalzando su milioni di smartphone: “FATE GIRARE! – Nella bolletta luce dal prossimo aprile, ci saranno VERAMENTE dalle 30 alle 35€ in più (fonte ALTROCONSUMO Associazione Consumatori) per coprire i milioni di euro accumulati da morosi (gente che non paga) NON DOBBIAMO PAGARE IN ATTESA DI DECISIONI DEL T.A.R …Io non le pago (ho già tolto la domiciliazione bancaria e pagherò la somma CHE MI SPETTA con un bollettino postale scritto a mano con l’importo decurtato della cifra che non mi spetta come da contratto) MA FUNZIONERÀ SOLO SE LO FAREMO IN TANTI. mi sembra il caso di collaborare con chi sta organizzando questa civile e giusta protesta… Che ne dici?”.
Tutta “colpa” de Il Sole
La bufala si basa su un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore riguardante una delibera dell’Autorità dell’energia, delle reti e dell’ambiente (Arera) in merito agli oneri di sistema. Nel messaggio-bufala è citato anche il portale Altroconsumo che subito dopo la diffusione del messaggio ha provveduto a chiarire cosa sono gli oneri di sistema.
Altroconsumo
“Gli oneri di sistema sono una voce di costo che copre tutte le spese che servono per mantenere in equilibrio il servizio elettrico o del gas e comprende, tra gli altri, anche l’importo pagato da ogni singolo consumatore per finanziare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Come ha precisato la stessa Autorità, la delibera prevede che solo una parte limitata di questi oneri di sistema già versati dai distributori, ma non più recuperabili in altro modo, siano ammessi al meccanismo di recupero. A quanto ammontano questi oneri irrecuperabili? Difficile dirlo perché mancano ancora le cifre reali. L’Autorità afferma che nel breve-medio periodo (almeno un anno) non ci sarà nessun aumento in bolletta, e che se in futuro dovesse esserci, sarà irrisorio”.
“Stacca il contatore”
Ma, nonostante tutto, la bufala sta continuando a circolare con ulteriori catene. Addirittura via Whatsapp si sta organizzando l’iniziativa “Stacca il contatore luce per 1 ora”. Quando? Ma ovviamente il 4 marzo, giorno delle elezioni politiche. Ecco il nuovo messaggio: “Aderisci anche tu a ‘Stacca il contatore luce per 1 ora’. Quando? Il 4 marzo 2018, dalle 10 alle 11 di mattina, per protestare contro l’intenzione addebitarci il mancato pagamento dei disonesti a noi che le bollette le paghiamo sempre. Un piccolo gesto che non ci costa nulla. Ma a loro costa molto. Manda questo messaggio a chi conosci”.