Riassunto della puntata precedente. Il referendum sul nuovo ct, come volevasi dimostrare, è fallito.
Gravina ha scelto di vivere i prossimi anni con la costante ansia per la possibile reazione ringhiosa di Genny ‘o calabrese. Ricordo solo che, ai tempi del Napoli, Gattuso aveva mandato in depressione Lobotka, considerato non più e non meno di uno scaldabagno.

Lo slovacco, in piena crisi di autostima, si propose addirittura a Concettina ai Tre Santi per fare il pizzaiolo. Che Iddio ce la mandi buona. Nel frattempo Silvio Baldini si gode le vacanze tra una bestemmia e una gita in montagna ed, io tutto sommato, mi sono risparmiato 60 Km a piedi e una copiosa fornitura di fior di latte a domicilio. “Poteva andare meglio – dice spesso un mio carissimo amico – ma va bene così”.
Devo dire la verità. Non è stato difficile superare l’amarezza. Il ciclone Kdb ha spazzato per giorni qualsiasi altra argomentazione sportiva, monopolizzando il dibattito ovunque nel mondo tranne che in via A. Rizzoli a Milano dove la Gazzetta dello Sport, giustamente si differenziava dedicando la prima pagina a Frattesi facendoci sapere che rientra nei piani del nuovo allenatore nerazzurro. Mi fa piacere. Stavo con il pensiero a dire la verità.
Kevin De Bruyne a Napoli, qualità e ottimismo
In altri luoghi, per esempio al corso Umberto I di Napoli, invece c’era gente che gridava felice: “Stamattina m’è arrivata una cartella esattoriale di 20mila euro! E che ce ne foooott tant’ a paga De Bruyne!”. Altri sbuffavano “Maronn cu’ sto caldo sto ascenn’ a mpazzì. De Bruyne fai piovere per favore!”. Troppo ottimismo forse. Altri si interessavano sulle sue condizioni fisiche, se stesse bene, se avesse mangiato, che lo vedeva sciupato, con la faccia un po’ bianca, etc etc etc.
L’auspicio è che il belga realizzi quello per cui Don Aurelio l’ha importato e quello che noi tutti tifosi azzurri ci aspettiamo. Vittoria (non la piazza che già c’è). Kdb, a detta di tutti, esperti, non esperti ed esperti da bar e da pedalò, potrà far compiere un deciso salto di qualità al Napoli, consentendo agli azzurri di essere competitivi anche in Champions, e a tutta la Serie A (chissonio per affermare il contrario?).

Il ragazzo è un campione fatto e finito, fortissimo tecnicamente e fisicamente. (Chiedere a Mourinho che lo scartò ai tempi del Chelsea preferendogli Willian, Oscar, Mata, Schürrle. Provaci ancora, Josè!). Come mi suggerisce Antonio, Kdb è un calciatore versatile, può adattarsi in molti ruoli anche se preferisce giocare dietro la punta spostato sulla destra.
La sua limpidissima visione di gioco e una struttura fisica superlativa, che pure Lukaku e Mc Tominay devono stare attenti in allenamento, saranno elementi decisivi per migliorare la fluidità della manovra del Napoli, a vantaggio proprio dell’attaccante suo connazionale.
Un campione vede autostrade dove altri vedono solo sentieri” diceva Boskov. Ci aspettiamo che Romelu scenda in campo con il Telepass.
Un leader silenzioso e riservato. A Napoli si troverà bene
AntonioConteSempreSiaLodato potrebbe schierarlo in un 4-3-3 che ne esalterebbe la vena realizzativa. I suoi 34 anni non sono un problema. Dice che tiene una sfida aperta con Cristiano Ronaldo per diventare il giocatore più longevo di sempre. È probabile che molti di noi staranno in pensione quando questi si giocheranno ancora una finale di Champions.
L’unica cosa, ragazzi, lo dobbiamo lasciare stare. È un leader silenzioso e non vuole essere troppo rotto le scatole in mezzo alla via. Certo a Napoli si troverà sicuramente bene.
D’altra parte, come il suo Belgio, trattasi ugualmente di Regno. Ma per il momento se lo incrociate per strada, fate finta di non vederlo. Girate la faccia dall’altro lato, non lo salutate nemmeno. Al massimo guardatelo solo per un attimo come se l’aveste riconosciuto e poi toglietegli gli occhi di dosso dicendo “Sorry, i was wrong”. Piano piano si ambienta, Ciro Mertens il napoletano lo porterà nei posti giusti, Tommaso Starace gli prepara una damigiana di caffè e pure lui imparerà a parlare l’idioma napoletano. Ma per il momento lasciamolo stare. O’ guaglione, fuori dal campo, è timido e riservato.

Sono in tanti i calciatori a temerne l’arrivo, e si capisce facilmente il perché. Ma guardando anche oltre il ristretto ambito calcistico, sicuramente quello che sta più preoccupato è l’attuale numero uno del tennis mondiale. E non per ragioni sportive ovviamente.
Vista l’impalcatura tricologica con la quale il belga si è presentato in Italia? Ebbene Sinner potrebbe verosimilmente perdere il ruolo di testimonial per una nota marca di shampoo.
Poco male, Jannik. Tra caffè, pasta, banche, internet e chi più ne ha più ne metta, gliela puoi fare mettere una scopa a terra pure a lui. Che non si muore certo di fame visto che, solo con le sponsorizzazioni, fattura più di 30 milioni di euro l’anno. Domanda: perché non li date a me questi soldi così se pure non ricrescono i capelli, ma faccio qualche annetto in grazia di Dio?

Tornando per un attimo seri. Esigo la vostra massima attenzione. Da giorni sono molto preoccupato per il destino di Graziano Cesari dopo averlo nel corso della trasmissione Mediaset “Mondiale per club live”. Ormai il suo volto somiglia sempre più a una tracchia abbrustolita.
Di grazia, non vi sembra il momento di toglierlo dal fuoco? A tale proposito voglio lanciare una campagna a sostegno dell’ex arbitro attuale moviolista di punta del Biscione. Stavolta non mi appendete come avete fatto per il referendum! Pubblicate una sua foto con l’hashtag #SaveGraziano. Salviamolo dalle grinfie della carbonella!