World Press Freedom Index 2022

Reporter Senza Frontiere (Rsf) ha pubblicato la World Press Freedom Index 2022, l’annuale classifica mondiale per la libertà di stampa in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa di oggi 3 maggio. Rsf ha parlato di una “nuova era della polarizzazione” caratterizzata dalle mancate regole del digitale, dalle fake news e dalla propaganda. Proprio la propaganda avrebbe in qualche modo “preparato” l’invasione russa dell’Ucraina. La classifica 2022, che rappresenta la 20esima edizione del documento, segna anche un cambio di metodologia, lavorando con un comitato di sette esperti del mondo accademico e dei media.

World Press Freedom Index 2022: la situazione in Italia

Per quanto riguarda l’Italia, assistiamo ad un balzo indietro rispetto al 2021 quando si era classificata al 41esimo posto su 180 Paesi indicizzati. Nel 2022 l’Italia si trova al 58esimo posto preceduta da nazioni come la Romania, la Slovenia, il Suriname. “La libertà di stampa in Italia – ha scritto Rsf – continua ad essere minacciata dalle organizzazioni mafiose, in particolare nel Sud, nonché da vari gruppi estremisti violenti o di protesta. Questi hanno visto un aumento significativo durante la pandemia. I professionisti dell’informazione a volte cedono all’autocensura, sia per la linea editoriale seguita dai loro media”.

Doppia polarizzazione e caos

Tornando alla World Press Freedom Index 2022, Rsf ha ben descritto le condizioni che hanno portato ad una “doppia polarizzazione, amplificata dal caos dell’informazione”. Una doppia linea insomma, che aumenta conflitti e divisioni interni ed esterni. Da un lato di assiste alla diffusione della disinformazione in maniera sempre più strutturata, sfruttando veri e propri circuiti di network; dall’altro c’è una evidente asimmetria tra società “aperte” e società autoritarie che controllano i media e veicolando la propaganda “di regime” indebolendo le democrazie. 

L’Ucraina e la Russia

Situazione emblematica di questi fenomeni l’invasione dell’Ucraina (106esimo posto in classifica) da parte della Russia (155esima) a fine febbraio 2022. Tra i regimi autocratici più repressivi, la Cina (175esima) ha utilizzato il suo arsenale legislativo per confinare la sua popolazione e isolarla dal resto del mondo. Nelle democrazie la polarizzazione dei media rafforza e mantiene costanti le divisioni interne negli Usa ed in Francia ad esempio. In alcune “democrazie illiberali”, inoltre, la repressione della stampa indipendente è un intenso fattore di polarizzazione. In Polonia (66esima), ad esempio, le autorità hanno consolidato il controllo della radiodiffusione pubblica e la loro strategia di “ricollocazione” dei media privati.

“Un New Deal per il giornalismo”

“Di fronte a questi eccessi – ha detto il segretario generale di Rsf Christophe Deloire – è urgente prendere le decisioni necessarie, promuovendo un New Deal per il giornalismo, come proposto dal Forum dell’Informazione e della Democrazia, e adottando un quadro giuridico adeguato, con un sistema per la tutela degli spazi democratici dell’informazione”.