Cos’è il clan Sequino e perché a Napoli ci si ammazza tra ragazzini

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La morte di Emanuele Tufano e l’uccisione di Emanuele Durante sono solo due dei tanti episodi a Napoli che hanno visto la morte di ragazzi giovanissimi, rispettivamente 15 e 20 anni, legati al mondo della camorra.

Nell’ottobre del 2024 in uno scontro a fuoco nei pressi di zona Mercato, portò alla morte del giovane Tufano, ucciso per errore da un membro del suo stesso gruppo. Cinque mesi fa l’uccisione di Durante. Un delitto ordinato, secondo gli investigatori, dai vertici del clan Sequino. Pezzi di quartieri contesi tra clan storici e gruppi nascenti di giovani ragazzi che sfociano in faide sanguinose per la conquista di piccole fette di territorio.

Clan Sequino Radio Mala
Cos’è il clan Sequino e perché a Napoli ci si ammazza tra ragazzini (CANVA FOTO) – Effequadroblog.it

Gruppi dediti allo spaccio e all’estorsione che affollano numerosi i quartieri di Napoli, come ad esempio il quartiere Sanità conteso negli anni da gruppi camorristici come i clan Mauro, Genidoni-Spina-Esposito, Savarese, Vastarella. Di tutti questi clan, quello dei Sequino risulta avere un’organizzazione interna maggiormente strutturata rispetto ai gruppi citati.

E probabilmente questa maggior organizzazione e le sue alleanze hanno determinano una posizione rilevante nello scenario criminale della zona. Il clan Sequino, secondo operazioni investigative risalenti al 2019, è stato in lotta con il clan Mauro (del rione Sanità) e alleato anche con il gruppo Perez-Iodice della zona di Forcella, affiliato al clan storico dei Mazzarella.

Clan Sequino a Napoli, gli equilibri criminali

Gli equilibri criminali mutano rapidamente a causa di alleanze momentanee e/o a scarcerazioni di figure di spicco con un’esperienza criminale di maggiore spessore che possono riportare in auge un clan. Le operazioni investigative e gli scontri armati tra clan hanno visto le figure apicali incarcerate o ammazzate, determinando negli anni l’indebolimento o la disarticolazione di numerosi gruppi criminali.

Il coinvolgimento di giovanissimi, non solo nel ruolo di manovalanza del clan, ma anche nelle posizioni di vertice, rappresenta un aspetto sempre più frequente, dovuto oltre che dalle motivazioni indicate in precedenza, anche ad un cambio generazionale e dal conseguente cambiamento della leadearship dei clan.

Proiettili camorra
Clan Sequino a Napoli, gli equilibri criminali (CANVA FOTO) – Effequadroblog.it

Nonostante i clan storici abbiano decentralizzato il loro potere affidando il controllo del territorio e delle attività illecite a gruppi minori, essi hanno la capacità di mutare gli equilibri nei territori dove hanno influenza, dal momento che hanno la capacità di generare scontri tra i gruppi camorristici.

Giovani criminali ambiziosi che tentano di insidiarsi nelle dinamiche di potere criminale in territori che non sono fisicamente presidiati dai clan storici dotati da un organizzazione interna solida. Bensì da clan spesso indeboliti internamente a causa di arresti e omicidi.

Il leader è colui che mostra una maggiore forza carismatica

Nella fattispecie, nella zona della città di Napoli numerosi gruppi camorristici orbitano intorno ai clan maggiormente organizzati come quello dei Mazzarella, Rinaldi e l’Alleanza di Secondigliano che grazie alla loro potenza economica e di fuoco godono di poteri decisionali su altri gruppi minori che non hanno la capacità di controllare ampi territori. Al comando di questi gruppi composti da ragazzi di giovane età, il leader è rappresentato da colui che mostra una maggiore forza carismatica.

Questi gruppi o riescono a crearsi un proprio spazio criminale come il caso del clan Sibillo alleato dei Rinaldi nel quartiere Forcella, salito alla ribalta della cronaca con il giovanissimo boss Pasquale Sibillo e lo scontro con i clan rivali Buonerba e Mazzarella, o spariscono in poco tempo non avendo una vera e propria organizzazione interna tale da consentirgli di sopravvivere nel contesto criminale.