Il libro “Oltre Orwell il gemello digitale” ha lo scopo di attrarre l’attenzione dell’utente medio su una avanguardia culturale attraverso una storia semplice che inizia con il racconto di un giorno di ordinario futuro. Siamo nel 15 marzo del 2030 il gemello digitale, la rappresentazione dell’umano digitalizzato è protagonista nei processi di produzione, dell’edilizia, della vendita la dettaglio, contribuisce al funzionamento della città e dei trasporti. Roberto Saracco, ottimista e innamorato delle tecnologie, introduce il lettore nel mondo dove l’uomo è passato dall’accettazione del suo doppio digitale al desiderio di averne uno.
“Oltre Orwell – Il gemello digitale”
Gli autori Maria Pia Rossignaud, giornalista esperta di digitale e Derrick de Kerckhove, sociologo analista della trasformazione digitale già direttore del Mcluhan center di Toronto, attratti dal doppio digitale dell’uomo che inizialmente hanno definito l’inconscio digitale (tutto quanto si sa di te che tu non sai) propongono uno spaccato della vita contemporanea. Ciò nasce e cresce sull’onda degli assistenti digitali e delle banche dati. “Speriamo che basti il potere fenomenale della metafora per orientare il pubblico ad una novità concettuale”, ha detto Maria Pia Rossignaud.
La mutazione tecnologica
Per Derrick de Kerckhove “il coronavirus sta velocizzando la mutazione tecnologica e sta rendendo il dibattito sui gemelli digitali più che mai urgente. Il gemello digitale è la nostra vita riprodotta e raccontata dai dati; un ‘altro noi’ completamente trasparente. Essere capaci di gestire questi strumenti per il bene di tutti è indispensabile o finiremo per delegare loro poteri considerevoli, perdendo le capacità che ci rendono esseri umani, come l’intelletto, il giudizio, l’immaginazione? Dobbiamo essere noi a costruire il nostro gemello prima che lo facciano altri”.
Maria Pia Rossignaud
Maria Pia Rossignaud, giornalista esperta di tecnologie applicate ai media, è fra i venticinque esperti di digitale della Rappresentanza della Commissione europea in Italia. E’ direttrice della prima rivista di cultura digitale italiana “Media Duemila” e vicepresidente dell’Osservatorio TuttiMedia.
Derrick de Kerckhove
Derrick de Kerckhove è direttore scientifico di “Media Duemila” dell’Osservatorio TuttiMedia e Visiting Professor al Politecnico di Milano. Ha diretto dal 1983 al 2008 il McLuhan Program in Culture & Technology dell’Università di Toronto. Si occupa di tecno-psicologia, campo di ricerca che ha creato per comprendere le connessioni tra tecnologia, linguaggio e sviluppo psicologico guidato dal linguaggio.