Obiettivo 4 marzo – 5 febbraio 2018
Pd, 25% o sarà rivoluzione
Il Pd al 25% e il centrosinistra al 30. E’ la linea di salvezza, fissata dai vertici democrat, per garantire un futuro al governo alla coalizione e, soprattutto, scongiurare la rivoluzione interna al Pd. Già, perché se il partito di Renzi dovesse andare sotto quota 25% alle elezioni del 4 marzo, potrebbero essere guai seri per lui e per il Giglio Magico.
La minoranza sarebbe infatti pronta a chiedere il conto al segretario, con in testa il ministro Andrea Orlando e il governatore della Puglia Michele Emiliano. A quel punto potrebbe tornare in gioco Romano Prodi che, non a caso, proprio negli ultimi giorni ha fatto l’endorsment a favore del centrosinistra, attirandosi le ire e le critiche da parte di Liberi e Uguali. Romano Prodi potrebbe essere il federatore del nuovo centrosinistra unito, ma si tratta di discorsi che (eventualmente) saranno fatti ad urne chiuse.
Per il momento, infatti, il Pd è impegnato in una difficile campagna elettorale che può riservare ancora molte sorprese. Con i sondaggi che danno i renziani tra il 22 e il 23%, l’obiettivo è pescare tra i 4 milioni di italiani che, secondo gli esperti, sarebbero ancora indecisi. Recuperare almeno la metà di questi voti, significherebbe alzare la quota di almeno 2,5 punti percentuali. Quanto basta dunque per garantire a Renzi e al Giglio Magico un futuro politico. La partita è difficile, ma non impossibile.