Piazzale Giancarlo Siani: a Vico Equense il giornalista torna a vivere

Lui, schivo ma scanzonato, penserà proprio ad uno scherzo. Ma a Giancarlo basterà poco per capire che è invece lui che non dovrà scherzare, anzi, dovrà dare “il meglio di se” alla “sua” città

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La vasta area antistante la nuova sede del Comune di Vico Equense si chiamerà “Piazzale Giancarlo Siani”. Lo ha deliberato la giunta comunale della città della penisola sorrentina, per iniziativa del sindaco Andrea Buonocore, coadiuvato dal presidente del consiglio comunale, Massimo Trignano. Lo ha approvato anche la Prefettura di Napoli con il parere favorevole della Soprintendenza.

piazzale giancarlo siani

Venerdì 21 settembre la cerimonia di intitolazione, preceduta da giornate di memoria e festa per ricordare il lavoro di Giancarlo e il suo rapporto con la cittadina della penisola sorrentina che avranno inizio lunedì 17 settembre quando la Mehari di Giancarlo giungerà in città e vi “soggiornerà” per l’intera settimana. L’amministrazione comunale ha anche solennemente scritto nella delibera di “assegnare alla Casa Comunale la numerazione civica n.1”.

Il Comune ha così concretamente risposto ad una petizione per ricordare il giornalista ucciso per il suo lavoro da killer della camorra, che ha trascorso a Vico Equense gli anni più belli della sua gioventù, quando era fidanzato con una ragazza di Vico Equense.
Giancarlo Siani certamente scoppierà a ridere appena qualcuno lo informerà che l’antico luogo dove ai suoi tempi vi era un distributore di benzina (dietro il quale spesso “nascondeva” la sua Mehari verde) oggi è un ampio piazzale dinanzi alla nuova sede del Comune di Vico Equense che porta il suo nome.

Un attimo dopo tenterà di nascondersi chiedendosi il perché. Lui, schivo ma scanzonato, penserà proprio ad uno scherzo. Ma a Giancarlo basterà poco per capire che è invece lui che non dovrà scherzare, anzi, dovrà dare “il meglio di se” alla “sua” città, a Vico Equense dove è ritornato a “vivere” dopo lunghi decenni di assenza, dalla tragica morte del 23 settembre del 1985. A Giancarlo basterà “vedere” che il piazzale è gioiosamente frequentato da tanti giovani, da bambini e bambine che giocano felici, gli basterà “sapere” che in quel luogo si tengono i più importanti eventi della città e soprattutto che sul quel piazzale si apre un solo edificio che è la sede del Comune, la casa della democrazia di tutti i cittadini, dove si amministra il bene comune.

Con Giancarlo “attivo” sul territorio l’intera città, i cittadini, le famiglie e soprattutto i giovani, sapranno cogliere tutti i vantaggi del valore della testimonianza per la verità e la bellezza della lotta contro ogni mafia. Per Vico Equense il sindaco Andrea Buonocore e l’amministrazione comunale hanno aperto una finestra panoramica su una prospettiva nuova di futuro, dove ogni cittadino dovrà aggiungere la propria buona dose di partecipazione alla vita democratica della comunità, mettendo da parte egoismi, ingiustizie e troppi “chi se ne frega”. Vanno solo aggiunte massicce dosi di “verità”, di cui solo i buoni cittadini attivi (come i giornalisti-giornalisti) sanno essere utili produttori.

Antonio Irlando

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