Obiettivo 4 marzo – 9 febbraio 2018
La sinistra si spacca su Macerata
Mala tempora currunt nelle fila della sinistra italiana. Non bastava andare divisi al voto del 4 marzo, i partiti e i movimenti si spaccano anche sulle manifestazioni di Macerata. E così, domani nella città marchigiana sfileranno, per dire no ad ogni forma di razzismo, Liberi e Uguali insieme a sindacati, associazioni e centri sociali. Il Pd terrà invece una manifestazione a Roma, il 24 febbraio prossimo, insieme ad altri movimenti.
Lo strappo si è consumato dopo la decisione del sindaco di Macerata, avallata dal ministro Minniti, di evitare manifestazioni di piazza che, dopo il caso Traini, “rischierebbero di alimentare ulteriormente la tensione lungo le strade della città”. Una decisione che è stata però rettificata oggi pomeriggio, quando invece è arrivata l’autorizzazione del Comune al corteo di domani. “Abbiamo riempito le strade perfino quando c’erano i brigatisi in giro”, ha affermato Pierluigi Bersani (LeU).
Mentre il leader democrat Matteo Renzi ha motivato così la scelta del proprio partito: “Quando accadono fatti gravi il compito di un sindaco è abbassare i toni. La nostra non è una rinuncia alla piazza antifascista, se si fa in un’altra città non c’è nulla di male”. Il dato, incontrovertibile, è che lo strappo tra le due sinistre sia ormai definitivo. E la notte del 4 marzo potrebbe essere devastante, dal punto di vista elettorale, per tutti i cittadini che credono ancora nell’identità progressista. E appaiono sempre più lontani i tempi delle Europee del 1984 (subito dopo la morte di Enrico Berlinguer) quando il Pci ottenne lo storico “sorpasso” nei confronti della Democrazia Cristiana.