Un «Visitor Center» i cui lavori sono cominciati nel 2007 e mai terminati. Lo scheletro della struttura di accoglienza che troneggia a pochi passi dall’entrata di Villa San Marco rende bene l’idea di ciò che rappresentano gli Scavi di Stabiae. Intoppi burocratici dei quali si vorrebbe venire a capo: qualche edificio in cemento, delle tettoie e dei pali a sorreggerle. Un caso inserito, insieme ad altri nebulosi aspetti della gestione del sito archeologico, nell’interrogazione parlamentare al ministro per i Beni e le Attività Culturali Massimo Bray presentata nelle scorse ore dal deputato di Sel Arturo Scotto dopo una sua visita a Castellammare. Sul centro visitatori le certezze sono ben visibili su un cartello posto nel complesso abbandonato.
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