Genova in ginocchio e Charlie Hebdo se la ride

Abbiamo trasformato un #jesuisCharlie in un #ridatecilaGiocondamangiatoridiburro. E teniamoci pronti ché su Salvini indagato ci andranno giù pesante

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Genova in ginocchio e Charlie Hebdo se la ride. Gallina in fuga è la rubrica di Effequadro a cura di Marianna Di Nola che si fa leggere tutta d’un fiato, che fornisce particolari punti di vista sull’attualità e sui media, che prende in giro un po’ tutti. Forse anche lo stesso Effequadro.

Gallina in fuga

Genova in ginocchio e Charlie Hebdo se la ride

A Genova ancora si contavano i dispersi dopo il crollo del ponte Morandi, i nostri rappresentanti già si accusavano a vicenda, eternamente in campagna elettorale ma qualcuno, oltre la vicina Ventimiglia se la rideva e ci ruttava in faccia la sua tracotanza.
La rivista Charlie Hebdo omaggia gli interessati delle sue attenzioni solo se ci sono stragi, catastrofi (meglio se non naturali); se il colore predominante è rosso sangue loro ci sono, puntuali come le pubblicità di zaini scolastici a luglio.

La vignetta canzona l’Italia, si prende beffa delle vittime e di chi li piange e unisce quella sfumatura di politica sul braccio di ferro tra Italia ed Europa per la questione sugli immigranti. Charlie Hebdo scrive: “Costruito dagli italiani… Pulito dai migranti”.
L’italiano, il bianco che mette in piedi le strutture ma non le monitora e il migrante, pelle colorata e sguardo da ebete, relegato a svolgere le mansioni più umili in cambio di accoglienza.

La scelta del vignettista di porre nell’elaborato un uomo di colore, quella didascalia, ha immediatamente spento le luci sul ponte, piccolo e sullo sfondo della caricatura, e ha puntato i fari allo xenon sui migranti e sulla nave Diciotti; il migrante infatti è disegnato in formato gigante e al centro del fumetto. E parte come una ola da stadio l’indignazione popolare: che schifo, i francesi non ci sono amici, fecce umane, ridere delle sciagure altrui è da vigliacchi.

Scontati, prevedibili, proprio come il savoir faire dei vignettisti di Charlie Hebdo. Come se il male dell’Italia fosse la rivista satirica francese che ci ha ben abituati alla sua verve giocherellona e irriverente.

Abbiamo conosciuto la pungenza dei caricaturisti francesi per il terremoto in Abruzzo, per la valanga di Rigopiano. Non siamo proprio novellini. Abbiamo ab illo tempore trasformato un #jesuisCharlie in un #ridatecilaGiocondamangiatoridiburro.
E teniamoci pronti ché su Salvini indagato ci andranno giù pesante.
E per l’occasione non inneschiamo l’hashtag #jesuisSalvini, però.

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