Macerata – Frattamaggiore solo andata

Macerata e Frattamaggiore: i problemi e le paure che vivono i cittadini sono reali, non immaginari. Ed è in questa paura di essere abbandonati che si insinua l'odio

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Macerata e Frattamaggiore. Sangue chiama sangue, violenza chiama violenza. Due vicende diverse, omicidi e sparatorie differenti. Parlare con la pancia non serve e continua a fare male. Fa male in un periodo in cui l’Italia è chiamata a votare in un momento assai particolare della sua Storia moderna. Parlare con la pancia serve solo a seminare nuovo odio, nuovi incitamenti alla violenza.

Risposte

Cos’è che accomuna Macerata e Frattamaggiore? La risposta più immediata è la spirale di violenza sfociata nel sangue, più accentuata nel napoletano che altrove. L’altra risposta è l’assenza delle istituzioni, forze di polizia a parte ma anch’esse abbandonate al proprio destino dalla politica. Perché i problemi e le paure che vivono i cittadini sono reali, non immaginari. Ed è in questa paura di essere abbandonati che si insinua l’odio. Che si insinua la voglia di giustizia fai da te. Che si insinua chi da queste vicende vorrebbe trarne addirittura benefici a livello politico.

La beffa

Oltre al danno, la beffa. La politica che ha abbandonato i cittadini ora vorrebbe addirittura guadagnare consenso dal sangue. E allora ci dicono che bisogna difendersi fino alla morte, impugnare le armi e sparare. Si danno giudizi e si fanno processi ancor prima di comprendere in pieno le cronache. Proprio ora dovremmo invece ricordare che il nostro Paese ha leggi precise che garantiscono l’ordine. Che andrebbero applicate. La certezza della pena varrebbe più di 1000 pistole fumanti.




La pancia

La pancia ci dice che il gioielliere ha fatto bene, i più estremisti simpatizzano per Traini giustiziere di Macerata. Ma lo Stato democratico non deve avere sentimenti, deve essere solo giusto nel senso più alto del termine. Lo Stato non piange, non ride, non si arrabbia e non si vendica.

Per chi crede ancora nelle istituzioni democratiche val la pena fermarsi ora, e riflettere. Perché i politici stanno andando di corsa freneticamente verso quel maledetto 4 marzo. E rispondono al marketing quando parlano, e a null’altro. Sta a noi: fermiamoci e riflettiamo. Meritiamo davvero che il sangue sia la risposta a tutto?